A scalpitare sono in particolare i bar, maggiormente penalizzati da questi mesi di stop forzato.
Per tutti quanti, la preoccupazione principale è quella legata alla sicurezza di clienti e dipendenti.
Il 95% degli imprenditori intervistati, infatti, ha già acquistato le mascherine per il proprio personale, l’82% dei ristoratori è convinto che l’uso dei dispositivi di protezione sia essenziale, mentre il 94% ha già effettuato la sanificazione dei locali. Ciò che non convince per nulla gli imprenditori della ristorazione, invece, sono le barriere divisorie in plexiglass.
Il 56% degli intervistati esclude ogni ipotesi di utilizzo, il 37% ne ipotizza invece un impiego alla cassa e poco meno del 5% prevede di installarle tra i tavoli.
Ad accomunare la stragrande maggioranza dei ristoratori è la voglia di riaprire già domani, nonostante sia chiaro a tutti che non si tratterà di una ripartenza a pieno regime. Gli imprenditori intervistati da Fipe stimano un crollo del 55% dei loro fatturati a fine anno e questo si tradurrà in un minor impiego di personale, già a partire da domani. Secondo le stime, infatti, il numero dei dipendenti impiegati calerà del 40%, con 377mila posti di lavoro a rischio.
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Ufficio Stampa FIPE Roma, 17 maggio 2020 –