
Il cliente porterà a casa il cibo avanzato: nei ristoranti oristanesi il progetto “Love food, no waste”
Una busta e un contenitore rigorosamente in plastica compostabile, e il cibo non consumato durante il pranzo al ristorante, può arrivare sulla tavola di casa. È l’obiettivo “Love Food, no waste”, il progetto nazionale di Fipe al quale ha aderito anche la Confcommercio Oristano, per combattere lo spreco alimentare nella ristorazione.
L’iniziativa è stata presentata nella sede della Confederazione in via Sebastiano Mele a Oristano e ha già visto i primi ristoratori della provincia impegnati nella promozione di un pasto più sostenibile. “Love food, no waste non è solo un progetto, ma un impegno al rispetto del cibo”, ha spiegato Guido Sangaino, presidente della Fipe Oristano. “Al giorno d’oggi è essenziale mostrare rispetto per la materia prima e ridurre al minimo gli sprechi in ogni settore”.
“Nell’Oristanese i ristoranti si stanno sempre più attivando per rispettare il cibo e la sua filiera, evitando sprechi inutili.”, ha confermato Sara Pintus, direttrice di Confcommercio. “Da qui l’iniziativa Love food no waste, che prevede il conferimento del cibo avanzato in una bustina e una confezione ad hoc in plastica compostabile – che permette di non creare ulteriori rifiuti – per fare in modo che i clienti portino a casa ciò che non hanno consumato. Tutti i ristoranti possono aderire al progetto – anche se non sono associati con la Confcommercio – e molti hanno già deciso di abbracciare l’importante campagna: in questo modo sia ristoratori, che clienti potranno dare un contributo concreto all’obiettivo di rendere sempre più sostenibile il settore”.
La presentazione è stata l’occasione per approfondire il tema della sostenibilità, con un confronto diretto con i ristoratori, attraverso la ricerca “Ridurre lo spreco alimentare nel settore della ristorazione: cosa e quanto si fa in Sardegna”, a cura del professore ordinario di Marketing dell’Università di Sassari, Giacomo Del Chiappa. “Non sprecare il cibo non è solo un mezzo per far risparmiare l’azienda, ma anche per aiutare l’ambiente”, ha commentato il docente. “Un centinaio di ristoratori hanno partecipato a un questionario, promosso dall’università ed è emerso che il 30% non fa nulla per non sprecare il cibo: perciò questo finisce nella spazzatura, pesando, oltretutto, sulle tasche di ogni cittadino per il suo smaltimento”.
Le buone pratiche partono dalle stesse aziende. “Il personale non è spesso formato per ridurre gli sprechi”, ha concluso Del Chiappa. “Un altro esempio di pratica poco diffusa è la creazione di compost, diffusa a livello domestico, ma pochissimo nella ristorazione. Una soluzione per evitare sprechi è quello di proporre i piatti con diverse opzioni sulle porzioni, oppure evitare il nome doggy bag, un’espressione che spesso viene interpretata con un’accezione negativa, per superare la resistenza culturale dietro la pratica di portare a casa gli avanzi. Una buona pratica è quella di suggerire al cliente, già dall’inizio della cena, che potrà portare il cibo a casa, così da proporglielo noi stessi. Da qui l’importanza di un progetto come “Love Food, no waste”.
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Love Food No Waste: Un Passo Concreto Contro lo Spreco Alimentare
Confcommercio FIPE Oristano ha promosso con successo il progetto “Love Food, No Waste”, un’iniziativa innovativa volta a combattere lo spreco alimentare nel settore della ristorazione e a promuovere pratiche sostenibili. Il progetto avviato il 23 Ottobre, culminato con un seminario conclusivo il 3 giugno 2025, ha dimostrato come l’impegno congiunto di ristoratori e clienti possa fare una differenza concreta.
L’Obiettivo del Progetto
Il problema dello spreco alimentare è di crescente rilevanza per la nostra società. “Love Food, No Waste” è nato con un obiettivo chiaro: dare un contributo tangibile alla riduzione degli sprechi nel settore della ristorazione, educare i consumatori e permettere ai locali aderenti di distinguersi come attività attente alla sostenibilità e sensibili all’ambiente.
L’adesione al progetto ha offerto numerosi vantaggi ai ristoratori:
- Gratuità: L’iniziativa non ha comportato alcun costo di partecipazione.
- Materiale Fornito Senza Spese: Sono stati distribuiti kit antispreco personalizzati, inclusi shopper, contenitori compostabili e adesivi. Questi materiali hanno reso più semplice per i clienti portare a casa il cibo non consumato.
- Visibilità e Supporto: Il progetto ha garantito promozione sui canali di Confcommercio FIPE Oristano e l’utilizzo di QR code informativi. Questo ha aiutato i clienti a conoscere le pratiche sostenibili del locale, superando ogni imbarazzo nel richiedere di portare via gli avanzi.
Il “Rimpiattino”: Un Concetto Chiave per il Consumo Consapevole
Uno degli elementi centrali del progetto è stato il concetto di “Rimpiattino”. Come spiegato da Sara Pintus, Direttore dell’Associazione, ad ogni ristorante aderente è stato consegnato un KIT antispreco che includeva segnaposto in doppia lingua con una frase semplice ma efficace: “Sei sazio? Chiedi un rimpiattino e porta a casa il resto”. Questo messaggio è stato fondamentale per incoraggiare i clienti a portare via il cibo non consumato, superando qualsiasi esitazione o imbarazzo spesso associato al termine “doggy bag”. I ristoratori hanno inoltre ricevuto contenitori compostabili di diversi formati e buste in carta brandizzate con il logo dell’iniziativa, concretizzando così il sentire comune di molti associati.
Guido Sangaino, Presidente della categoria, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Love Food, No Waste non è solo un progetto, ma un impegno profondo per il rispetto del cibo. Oggi più che mai è essenziale mostrare riguardo per la materia prima e ridurre al minimo gli sprechi in ogni settore.”
I Dati della Ricerca: Una Fotografia della Sardegna
Durante il seminario conclusivo, il Professor Giacomo Del Chiappa, docente di marketing all’Università degli Studi di Sassari, ha presentato i risultati della ricerca “Ridurre lo spreco alimentare nel settore della ristorazione: cosa e quanto si fa in Sardegna”. I dati hanno evidenziato alcune sfide significative nella regione:
- Solo il 43% dei ristoranti propone proattivamente il “rimpiattino”, mentre il 34% lo fa raramente e il 23% mai.
- Appena il 15,5% dei consumatori ha l’abitudine di portare a casa il cibo ordinato e non consumato, spesso a causa di imbarazzo.
Per affrontare queste sfide e migliorare ulteriormente le pratiche, il Professor Del Chiappa ha suggerito diverse alternative concrete:
- Proporre piatti con diverse opzioni di porzioni, per adattarsi meglio alle esigenze dei clienti.
- Evitare il termine “doggy bag”, spesso percepito negativamente, a favore di espressioni più gradevoli come “rimpiattino” o “schiscetta”.
- Promuovere la creazione di compost, una pratica ancora poco diffusa nella ristorazione rispetto all’ambito domestico.
Questa analisi approfondita offre una chiara fotografia dello stato attuale in Sardegna e fornisce spunti concreti per trasformare la consapevolezza in azioni quotidiane e continuare a combattere lo spreco alimentare.
Insieme per un Futuro Più Sostenibile
Il progetto “Love Food, No Waste” è la dimostrazione che il contributo delle aziende può fare una reale differenza. Promuovendo un consumo più consapevole e pratiche sostenibili, Confcommercio FIPE Oristano e i suoi associati stanno costruendo un futuro più attento all’ambiente, un piatto alla volta.