Trasformare lo spreco alimentare in valore – Le testimonianze dei ristoratori
L’impegno contro gli sprechi alimentari è una priorità che, nella società attuale, riguarda tutti: dai cittadini agli imprenditori che operano nel settore alimentare. Le attività di ristorazione prestano da sempre grande attenzione ad evitare sprechi in cucina nella convinzione che “se il cibo diventa una commodity, senza contenuti valoriali, la battaglia sullo spreco è persa”.
Una busta e un contenitore rigorosamente in plastica compostabile, e il cibo non consumato durante il pranzo al ristorante, può arrivare sulla tavola di casa. È l’obiettivo “Love Food, no waste”, il progetto nazionale di Fipe al quale ha aderito anche la Confcommercio Oristano, per combattere lo spreco alimentare nella ristorazione.
La donazione delle eccedenze alimentari è una pratica virtuosa che consente di ridurre gli sprechi e promuove la solidarietà sociale. Per essere efficace e sicura, richiede il pieno rispetto delle normative igienico-sanitarie da parte di tutti gli operatori coinvolti, in particolare nei Pubblici Esercizi. In questo contesto, la Legge n. 166/2016 (cd. “Legge Gadda”) e il Regolamento (CE) n. 852/2004, come modificato dal Regolamento (UE) 2021/382, offrono un quadro di riferimento articolato, volto a garantire sia la tracciabilità e la salubrità degli alimenti donati, sia la tutela degli operatori coinvolti.