Così Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, in merito all'ipotesi di aumento dell'Iva agevolata su hotel e ristoranti, paventata da fonti governative.
“Come se non bastasse – aggiunge il Direttore generale -, l'idea di rendere più salato il conto al ristorante per i turisti stranieri tradisce un paradosso di fondo: sono sempre di più le persone che arrivano in Italia per vivere un'esperienza non solo artistica, ma soprattutto enogastronomica, resa possibile dalla professionalità dei nostri cuochi e ristoratori. Penalizzare questa fetta di mercato, sulla quale in queste settimane già pesa l'insicurezza dovuta al Coronavirus, rischia di essere controproducente per tutti.
“Negli ultimi 10 anni – conclude Calugi - l'occupazione nel settore della ristorazione è cresciuta del 20%, mentre negli altri comparti è scesa del 3,4%. Mortificare uno dei pochi settori dinamici, capace di dare lavoro a 1,2 milioni di persone, non è certo una soluzione vincente per rilanciare i consumi e, più in generale, l'economia dell'intero Paese”.
Ufficio Stampa FIPE - Roma, 9 febbraio 2020