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Dallo scorso 2 maggio – cinquecentenario dalla scomparsa del più noto genio italiano, simbolo del Rinascimento – si sono avviati i 6 mesi di celebrazione di Leonardo da Vinci, con una giusta serie di lodevoli iniziative.
Per coincidenza, a quattro anni esatti dall’inizio di “Expo Milano 2015” dedicato all’alimentazione sostenibile, il nostro Paese si mobilita intorno ad un altro motivo di orgoglio, di espressività e identità.
I temi della sostenibilità ambientale continuano ad essere di grande attualità, non solo per i continui allarmi sullo stato di salute della Terra, che arrivano da climatologi, ambientalisti ed ecologisti, ma anche per una nuova e più attenta sensibilità che il problema raccoglie da una fascia sempre più ampia della popolazione mondiale.
Il Governo ha deciso di proclamare il 2018 “Anno nazionale del cibo italiano” con l’obiettivo di valorizzarne le sue trasversali funzioni: economica, ambientale, nutrizionale, etica, sociale, culturale, reputazionale e anche culturale.
Così Fipe che rappresenta le Imprese che hanno nel cibo il loro core-business, ha dedicato la sua Assemblea annuale al binomio “Cibo e Cultura”.
Il tema delle chiusure festive dei negozi è ritornato di attualità, con proposte di radicale intervento che arrivano dai Partiti del cosiddetto “Governo del Cambiamento”; proposte che ridanno speranze o generano preoccupazione, a seconda degli orientamenti, anche politici, dei soggetti interessati.
La Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi ha recentemente diffuso dati che riguardano il forte incremento della Ristorazione “etnica” (+ 40% in 5 anni, 23.000 imprese, 84.000 occupati, i dati principali), sviluppo distribuito omogeneamente in tutto il Paese.
È un dato che non sorprende, perché il fenomeno è ben visibile e anche facilmente percepibile frequentando i nostri esercizi, al quale si possono dare diverse letture.
La questione educativa è uno dei temi più difficili, eppure più pervasivi della società e del suo futuro. Il “bullismo” giovanile è uno dei tanti sconsolanti esempi, che vede
protagonisti ragazzini aggressivi, sfacciati e insofferenti, insegnanti disarmati e rassegnati, famiglie distratte e indifferenti, oggetto di discussione, con differenti poi prese di posizione, tra colpevolisti, giustificazionisti, nostalgici.
La necessità di investire sui temi della Formazione continua ad essere un tema di grande attualità ed interesse per il settore, nonostante la mancanza dell’interlocuzione con la politica, impegnata oggi a definire i nuovi equilibri istituzionali. Emblematico è il tema dell’istituzione di un corso di “Laurea in Accoglienza”, un progetto che farebbe solo bene e di cui c’è bisogno.