Fipe – Confcommercio e Fiepet - Confesercenti: “BASTA!”
Manifesto congiunto delle associazioni di categoria.Da domani cartelli in migliaia di locali per manifestare l’esasperazione verso il governo
Buongiorno, sono il gestore di un bar/ristorante, posso aprire al pubblico durante il periodo delle feste natalizie?
Ai sensi dell’art. 1, comma 1 del DL c.d. “Natale”, dal 24 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 le attività di ristorazione di tutto il territorio nazionale possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22.00, il servizio asporto (cfr. infografica Fipe).
Siamo alla vigilia delle Festività più tristi della storia moderna, durante le quali i pubblici esercizi italiani - bar, ristoranti, pizzerie, pub discoteche, attività di catering - sono chiamati a raccogliere i cocci di attività disastrate, abbandonati al loro destino da un governo insensibile agli appelli e alle richieste della categoria.
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 18 dicembre 2020, n. 172 – già in vigore da oggi 19 dicembre 2020 - che prevede nuove misure restrittive per il periodo natalizio e, contestualmente, dei nuovi contributi a fondo perduto per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande con codice ateco 56 (tra cui bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, catering e banqueting, mense).
“Per mascherare il suo fallimento nel contenimento del Covid-19, il governo ancora una volta decide di scaricare l’onere della riduzione del contagio sui pubblici esercizi, sottoposti da ottobre ad uno stillicidio di provvedimenti. Che si tratti di zone rosse o arancioni per noi significa una cosa soltanto: bar e ristoranti resteranno chiusi dal 23 dicembre al 6 gennaio. Un periodo che da solo vale circa il 20% del fatturato di un intero anno.
Con Provvedimento del 14 dicembre 2020, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il nuovo modello di comunicazione della cessione dei crediti d’imposta per i canoni di locazione di botteghe e negozi e di immobili a uso non abitativo e di affitto d’azienda, previsti dagli artt. 65 del "Cura Italia" e 28 del "Rilancio". Il nuovo modello - in sostituzione del modello approvato con il Provvedimento dello scorso 1° luglio (cfr. Focus Fipe) - è stato elaborato per consentire l’invio della comunicazione anche avvalendosi di un intermediario e per recepire le modifiche introdotte con i provvedimenti “Agosto” e “Ristori”.
La sospensione dei versamenti che scadono nel mese di dicembre 2020 di cui all’articolo 2 del decreto legge n. 157/2020 si applica:
1) Per le imprese che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato:
- con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta precedente e che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel mese di novembre dell'anno 2020 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente - che abbiano intrapreso l’attività di impresa, di arte o professione in data successiva al 30 novembre 2019 senza il requisito della diminuzione del fatturato.
Incassi giù del 36% tra giugno e ottobre e prospettive ancora negative nei prossimi mesi
Per il 26% delle imprese della ristorazione, il periodo giugno-ottobre si è concluso con un crollo dei fatturati ben superiore al 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Poco consola sapere che le performance positive registrate durante l’estate, in particolare nelle località di mare, abbiano contribuito a diluire il dato medio, stabilizzandolo a un -35,9% dei fatturati. Ciò che conta sono le prospettive per il futuro e in questo momento i ristoratori vedono nero. Molto nero.
È stata pubblicata dall’INPS la circolare 129/2020 che fornisce indicazioni sulla sospensione dei versamenti contributivi previdenziali e assistenziali in scadenza nel mese di novembre 2020 prevista dal decreto legge n. 149/2020 il cosiddetto decreto “Ristori bis”.
“Nei mesi scorsi solo lo 0,18% dei 6,5 milioni di controlli effettuati nel complesso delle attività commerciali, ristorazione compresa, ha generato sanzioni. Segno che i protocolli adottati a maggio sono stati rispettati e che le nostre imprese sono luoghi sicuri. Per noi la salute pubblica è al primo posto ma siamo pronti a fare di più, garantendo un maggiore distanziamento tavoli e concedendo a Natale e nel periodo festivo l’accesso ai ristoranti solo su prenotazione, dando così una mano sulla raccolta dei dati e rendendo più semplice ed efficace il tracciamento.