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Tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono nate oltre 15mila imprese che svolgono attività di ristorazione (bar, ristoranti, mense, catering) a fronte delle quali 21mila hanno cessato l’attività. Il saldo, pertanto, è negativo per poco più di 6mila unità.
L’aumento dell’IVA dal 10% al 12% per i servizi di ristorazione si tradurrà in un costo aggiuntivo per le famiglie pari ad oltre un miliardo di euro, 220 milioni dei quali per il solo pranzo di mezzogiorno degli 8 milioni di lavoratori che lo consumano abitualmente fuori casa.
A gennaio 2012 i prezzi di bar e ristoranti si sono attestati oltre un punto percentuale al di sotto dell’inflazione generale (2,1% vs. 3,2%).
L’inflazione acquisita è dell’1,0% sei decimi di punto al di sotto di quella generale.
Tra il 2005 ed il 2010, pur nell’ambito di una congiuntura particolarmente difficile, le grandi imprese del turismo (più di 500 dipendenti) hanno creato oltre 10mila posti di lavoro pari al 12,9% dello stock di inizio 2005. Nello stesso periodo l’occupazione complessiva nelle grandi imprese è scesa di circa tre punti percentuali come sintesi di un forte decremento nei settori dell’industria (-8,0%) e di un modestissimo incremento nei servizi (+0,2%).
Dalla ristorazione arrivano segnali poco incoraggianti nonostante un calendario favorevole per la presenza del periodo festivo collegato al Natale.
Peggiora il quadro congiunturale nel quarto trimestre 2011 e le aspettative di breve termine non sono incoraggianti.
Nel 2011 i prezzi dei pubblici esercizi hanno subito un incremento medio pari al 2,2% (stesso livello del 2010), sei decimi di punto al di sotto della variazione dei prezzi al consumo (+2,8%) che, invece, è risultata in sensibile accelerazione rispetto al 2010 quando si attestò al +1,5%.
Nel mese di novembre i prezzi dei pubblici esercizi mantengono il profilo del mese precedente. La variazione congiunturale è di +0,2% e quella tendenziale si conferma a +2,3% a fronte di una dinamica dei prezzi al consumo che è stata di -0,1% e +3,3%. L’inflazione acquisita è del 2,1%, sei decimi di punto al di sotto di quella generale.
Ad ottobre 2011 i prezzi di bar e ristoranti si sono attestati oltre un punto percentuale al di sotto dell’inflazione generale (2,3% vs. 3,4%). Qualche tensione sui prezzi delle mense che in un anno sono aumentati del 3,3%.
Rispetto al mese di settembre hanno mostrato maggiore vivacità i prezzi della colazione al bar con un aumento dello 0,4%.