“Dalla lettura delle bozze del decreto, purtroppo ancora non ci siamo. Le misure del governo si rivelano utili per una piccola platea di imprenditori, quelli decisi a chiedere prestiti sotto i 25mila euro, ma per tutti gli altri permangono i problemi. Il decreto, infatti, non sembra rilasciare risorse immediate alle imprese italiane. Chi chiederà cifre superiori ai 25mila euro deve fare diversi passaggi e rischia di dover aspettare ancora.
La Federazione Italiana Pubblici Esercizi con la collaborazione di Adapt - Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e le relazioni industriali - ha realizzato una guida pratica che sintetizza le prestazioni di sostegno al reddito a disposizione delle imprese a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Si è conclusa la conferenza stampa in cui il premier Conte ha annunciato che questo pomeriggio il Consiglio dei Ministri ha approvato il DL “Liquidità” con 400 miliardi di euro destinati alle imprese: 200 per il mercato interno e 200 per potenziare l’export. “I prestiti verranno erogati con i normali canali finanziari, con la differenza che lo Stato offrirà una garanzia affinché tutto avvenga in modo celere, veloce e sicuro”, ha affermato il Presidente del Consiglio “si tratta di una potenza di fuoco, non ricordo un intervento del genere nella storia della Repubblica.”
Riportiamo l'intervento del direttore generale Roberto Calugi a ADNKRONOS
'Ripartiamo con ogni precauzione, altrimenti è certa la morte di decine di migliaia imprese'
Milano, 6 apr. (Adnkronos) - E' "sbagliato" escludere bar e ristoranti dalle riaperture della Fase 2. Se a partire dal 14 aprile, in Italia, ripartirà qualche attività, dovrebbero farlo "con tutte le cautele e le precauzioni studiate" anche i pubblici esercizi, i primi tra l'altro a essere stati 'chiusi' per l'emergenza coronavirus.
CIRCOLARE N. 8/E AGENZIA DELLE ENTRATE: chiarimenti in ordine alle misure fiscali del Decreto Cura Italia
Con Circolare n.8/E diramata venerdì 3 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in ordine ad alcune previsioni fiscali contenute nel D.L. n. 18/2020 c.d. “Cura Italia”.
Con Ordinanza dello scorso 3 aprile, la Regione Friuli Venezia Giulia ha previsto misure ulteriormente restrittive per cittadini e imprese, rispetto a quelle varate a livello nazionale con la decretazione d’urgenza delle ultime settimane.
Un paese si è fermato e all’ombra dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia coronavirus, c’è un esercito di micro e piccole imprese che si ritrova in mezzo a mille difficoltà perché il blocco totale dell’economia ha visto fermarsi “la loro economia”.
Indagine di Fipe sulle imprese del turismo: bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari, catering: “Danni incalcolabili, date ai pubblici esercizi il prima possibile la vendita con asporto”
“La rete degli emettitori buoni pasto vuole dare il proprio contributo diventando un veicolo per distribuire nel più breve tempo possibile le risorse messe a disposizione dal Governo con l’operazione solidarietà alimentare alle famiglie che ne hanno bisogno. In questa fase, la rapidità di intervento può fare la differenza e dunque è opportuno utilizzare infrastrutture già esistenti e collaudate.
Con il DPCM 1° aprile 2020, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si prevede la proroga fino al 13 aprile 2020 delle misure di contenimento attualmente in vigore.