#FaseDue #coronavirus
Roberto Calugi Direttore Generale di #Fipe
domani ore 13.10 in audizione alla Camera sul #DLLiquidità porterà tutto il malcontento dei #PubbliciEsercizi
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte e al Governo
Le 300.000 imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto chiedono di poter riprendere l’attività lunedì 18 maggio 2020 dopo quasi tre mesi di chiusura.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte e al Governo
Le 300.000 imprese di pubblico esercizio (bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, ecc.), con 1,2 milioni di addetti e 46 miliardi di valore aggiunto chiedono di poter riprendere l’attività lunedì 18 maggio 2020 dopo quasi tre mesi di chiusura.
Governo: la misura è colma, subito le risorse o troverà solo macerie
I nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare, oggi apprendiamo che potremo riaprire dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di danni che portano le perdite stimate 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi.
Governo: la misura è colma, subito le risorse o troverà solo macerie
I nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare, oggi apprendiamo che potremo riaprire dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di danni che portano le perdite stimate 34 miliardi in totale dall’inizio della crisi.
Facendo seguito alla news appena pubblicata sul sito della Federazione, si comunica che anche le Regioni Marche (Decreto n. 126 ) e Liguria (Ordinanza n. 22) hanno dato il via libera al take away per i pubblici esercizi, con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi pubblici in cui è vietato e/o interdetto l’accesso.
La Regione Friuli Venezia Giulia (Ordinanza n. 11/PC emanata in data odierna) e la Provincia Autonoma di Trento (Ordinanza n. 228940/1 del 25 aprile), seguendo l’apertura di altre Regioni avutesi in questa settimana (cfr. da ultimo, FOCUS FIPE su Emilia Romagna e Veneto), hanno previsto che anche i pubblici esercizi potranno fornire, in attesa della completa riapertura, il servizio di vendita per asporto, oltre a quello della consegna a domicilio.
Indagine di Fipe sulle imprese del turismo: bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari, catering: “Danni incalcolabili, date ai pubblici esercizi il prima possibile la vendita con asporto”
• Per il 96% degli imprenditori, le prime misure del Governo sono ancora insufficienti: serve liquidità immediata per coprire i mancati incassi, l’annullamento dei tributi e prestiti a lungo termine, a tasso zero.
Proseguono i riscontri positivi alle istanze della Federazione volte a consentire ai pubblici esercizi, in attesa della definitiva riapertura, la possibilità di effettuare vendita per asporto, in aggiunta all’attività di delivery.
A Toscana (cfr. FOCUS FIPE) e Abruzzo (cfr. FOCUS FIPE), si aggiungono ora anche Emilia Romagna (Decreto n. 69 del 24 aprile 2020) e Veneto (Ordinanza n. 42 del 24 aprile 2020).
Stoppani lettera pubblicata su Corriere della Sera il 24 aprile
Condivido pienamente l’osservazione che la lettera di Alessio Fusco, del ristorante Bebel riassume in poche righe “le difficoltà di tante imprese della ristorazione milanese e lombarda”.
Alla famiglia Fusco ho inviato una lettera della quale riprendo alcuni punti. Innanzitutto l’urgenza di definire indennizzi a fondo perduto. Poi la ripartenza che – nella piena attenzione alla sicurezza sanitaria - dev’essere anche sostenibile dal punto di vista organizzativo ed economico. Quindi con distanziamenti praticabili, sanificazioni possibili e respingendo responsabilità - civili e penali- universali.