Interessante opportunità di inserimento nell'area legislativa, legale e tributaria della Federazione per la quale si ricerca una risorsa da inserire con contratto di apprendistato professionalizzante.
Questa mattina 2 settembre 2020 il Presidente Silb-Fipe Maurizio Pasca, Roberto Calugi - direttore generale Fipe, Fabrizio Fasciolo – presidente provinciale Silb-Fipe Savona , Fabio Facchini - presidente provinciale Silb-Fipe Vicenza, hanno portato il grido di allarme delle imprese di intrattenimento e ballo in audizione al Senato.
Questa mattina 2 settembre 2020 il Presidente Silb-Fipe Maurizio Pasca, Roberto Calugi - direttore generale Fipe, Fabrizio Fasciolo – presidente provinciale Silb-Fipe Savona , Fabio Facchini - presidente provinciale Silb-Fipe Vicenza, hanno portato il grido di allarme delle imprese di intrattenimento e ballo in audizione al Senato.
Le aziende che, nell’anno 2020, sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza da Covid-19, possono richiedere la concessione dei trattamenti di integrazione salariale (ordinari o in deroga) o dell’assegno ordinario per una durata massima di nove settimane, per periodi decorrenti dal 13 luglio 2020 al 31 dicembre 2020, incrementate di ulteriori nove settimane, nel medesimo arco temporale, per i soli datori di lavoro ai quali sia stato già interamente autorizzato il precedente periodo di nove settimane.
“I dati diffusi oggi dall’Istat sul fatturato delle imprese della ristorazione nel secondo trimestre del 2020 – così commenta l’Ufficio Studi di Fipe, Federazione Italiana Pubblicizi Esercizi - mostrano con drammatica evidenza i danni del lockdown sul settore.
Caduta libera per il numero di occupati rispetto a un anno fa. Le perdite maggiori si registrano nei settori chiave, ristoranti e bar, con un calo di 124.419 e 62.454 posti di lavoro.
Cresce la preoccupazione tra i titolari di pubblici esercizi in vista del prossimo autunno. Se i flussi turistici interni hanno consentito alle attività delle località costiere di contenere i costi, altrettanto non si può dire per i locali dei centri storici delle città d’arte, svuotate dal mancato arrivo dei turisti stranieri. I numeri complessivi sugli occupati del mese di agosto, lasciano pochi dubbi: ben 303.529 posti di lavoro in meno, rispetto al 2019.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, venerdì 7 agosto 2020, alle ore 19.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Approvati il DL Agosto e il DPCM recante ulteriori misure per contrastare il contagio.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, venerdì 7 agosto 2020, alle ore 19.05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Approvati il DL Agosto e il DPCM recante ulteriori misure per contrastare il contagio.
Facendo seguito alla news Fipe sul DL c.d. Agosto - in cui veniva segnalata l’istituzione di un contributo a fondo perduto per le attività di ristorazione, mense, catering continuativo su base contrattuale che, nel periodo di marzo-giugno 2020, abbiano subito un calo medio di fatturato di almeno il 25% rispetto a quello dei corrispondenti mesi del 2019 – occorre segnalare che è stato pubblicato nella GU di ieri sera un avviso di rettifica che modifica l’art. 58, comma 2 del DL n. 104/2020, consentendo l’accesso al contributo a tutte le attività sopra indicate, senza più limiti connessi alla data di costituzione delle stesse.
“Stando a quanto si legge nella bozza del decreto agosto che circola in queste ore, i pubblici esercizi continuano ad essere esclusi, unici tra le imprese del settore del turismo, dal provvedimento che prevede la sospensione del pagamento dell’IMU - sottolinea in una nota Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
I criteri di scelta del locale per quelli che vogliono mangiare fuori sono l’attenzione alle norme igieniche (47,4%), il distanziamento tra i tavoli (35,2%) e la presenza di spazi all’aperto (34%). Tra questi poco meno della metà (45,5%) ha apprezzato il ritorno alla socialità con amici e famiglia
Sono ancora troppo pochi gli italiani tornati al bar per fare colazione, o al ristorante per un pranzo o una cena. Ecco quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Fipe-Confcommercio per analizzare le cause del drastico calo di consumi che ha colpito in maniera drammatica il comparto dei pubblici esercizi. I numeri, purtroppo, sono molto chiari: il 72% non ha ancora mai fatto colazione al bar, il 67,9% un pranzo fuori casa e il 69,4% una cena. Peggio va solo per il dopocena ma è noto che questa sia un’occasione di consumo che riguarda principalmente la fascia giovanile della popolazione.