“Scongiurare una nuova chiusura generalizzata deve essere la priorità assoluta per ciascuno di noi. Ma stiamo chiudendo uno dopo l'altro. Se agli operatori della ristorazione e dell’intrattenimento viene chiesto l'ennesimo sacrificio, è necessario che lo Stato ci metta nelle condizioni di sopravvivere.
“#Siamoaterra! Ci rialzeremo ma gli aiuti arrivino subito”
Piazze piene in tutta la penisola per la protesta pacifica organizzata dalla Federazione dei Pubblici Esercizi. Appello al governo: “Fate presto, altrimenti riaprire sarà impossibile”
IL GRIDO D’ALLARME DEI PUBBLICI ESERCIZI: “SIAMO A TERRA”
Una manifestazione organizzata da Fipe-Confcommercio per mercoledì 28 ottobre in 24 città. Stoppani: “Ribadiamo il valore economico e sociale del nostro settore, le imprese sono fatte per vivere”
Un bar all'interno dell'area di servizio stradale può rimanere aperto dopo le 18.00?
Secondo la normativa nazionale non può rimanere aperto in quanto l’art. 1, comma 9, lett. ff) include tra gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che rimangono aperti secondo l’orario ordinario solo quelli presenti negli ospedali, negli aeroporti e nelle autostrade. In altri termini, le attività di ristorazione lungo le reti stradali dovranno osservare il limite orario 5.00 – 18.00 (dopo le ore 18.00 sarà possibile solo fornire il servizio di delivery e, fino alle 24.00, la ristorazione con asporto).
In allegato Pubblichiamo il cartello numero massimo di persone ammesse contemporaneamente e i cartelli Take away e Take away e delivery aggiornati al DPCM 24 ottobre.
26-10-2020
La presidenza Fipe-Confcommercio, riunitasi d’urgenza nella giornata odierna, ha nuovamente espresso perplessità e contrarietà alla chiusura dei pubblici esercizi alle ore 18:00. Per la ristorazione è impedita l’attività del servizio principale della giornata, mentre per i bar si tratta di un’ulteriore forte contrazione dell’operatività.
Si è da poco conclusa la conferenza stampa del Presidente Conte durante la quale sono state illustrate le misure disposte dal nuovo DPCM, firmato sabato notte dal Premier e dal Ministro Speranza, e appena pubblicato in GU.
Il provvedimento entrerà in vigore questa sera a mezzanotte e le disposizioni contenute rimarranno valide fino al 24 novembre p.v.
Fipe-Confcommercio: “Incentivi fiscali a chi riduce i canoni”
ln questo momento il costo dell’affitto dei locali si mangia il 30% circa dei fatturati dei ristoratori italiani. Solo 8 mesi fa, prima della tempesta scatenata dal Covid-19, questa voce incideva per poco più del 10% sui bilanci dei pubblici esercizi. Le cause di questa impennata sono tutt’altro che nascoste: il settore è infatti destinato a chiudere l’anno con una flessione del volume d’affari di 24,1 miliardi di euro, pari a circa il 27% in meno rispetto al 2019. Mentre, per contro, i canoni di locazione sono rimasti invariati.
La Pandemia da Coronavirus e la contestuale drammatica crisi economica sta costringendo le imprese di pubblico esercizio ad un massiccio ricorso agli strumenti di sostegno al reddito per sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
Nel mese di settembre oltre 400mila dipendenti di bar e ristoranti sono rimasti a casa senza lavorare. SI tratta di una stima realizzata dall’Ufficio Studi della Fipe – Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, sulla base dei dati relativi alle ore di cassa integrazione in deroga diffusi oggi dall’Inps ed ai contratti di lavoro a tempo determinato.