“STESSO MERCATO, STESSE REGOLE”: LETTERA DEL PRESIDENTE STOPPANI A MARONI

8 Maggio 2015

Il Presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi Lino Enrico Stoppani ha inviato una lettera aperta al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni esprimendo tutto il suo rammarico nei confronti di un Disegno di Legge della Regione che, non tenendo conto del principio “stesso mercato, stesse regole”, produrrà effetti negativi per i pubblici esercenti.

L’art.1 del DdL Regionale sulla semplificazione prevede, infatti, che negli esercizi commerciali di vicinato che esercitano in via prevalente la attività di vendita al dettaglio di carne o pesce sia consentito il consumo immediato dei prodotti di gastronomia presso i locali dell’esercizio, con l’utilizzo degli arredi aziendali e di stoviglie e posate a perdere, ma senza servizio ed assistenza di somministrazione.
La conseguenza più rilevante di questa normativa, e dell’assimilazione delle macellerie e pescherie agli artigiani, risiede nella facoltà di utilizzare spazi ed aree pubbliche prospicienti l’esercizio di vendita, con una triplice violazione delle regole sulla corretta concorrenza:

A) nei confronti degli altri commercianti di alimenti (es. salumai) che non possono utilizzare gli spazi antistanti;
B) nei confronti degli artigiani che sono limitati nella vendita ai soli generi di propria produzione;
C) nei confronti degli esercizi della ristorazione che propongono pietanze di carne e di pesce identiche a quelle fornite da detti esercizi dovendo rispettare regole molto più stringenti e che comportano costi altissimi (cucina a norma, depositi, personale, canne fumarie, bagni per il pubblico anche visitabili dai diversamente abili, ecc.).

In un momento in cui, attraverso EXPO2015, la Regione Lombardia sta chiedendo supporto e dandosi visibilità attraverso la categoria degli Chefs e dei ristoranti, non si può accettare la valorizzazione di un settore ad intermittenza o secondo le convenienze: si mortificano imprenditori, si mettono a rischio imprese, si rafforza la banalizzazione e l’omogeneizzazione dell’offerta commerciale, si indeboliscono le specificità e i valori dei mestieri, si offende la rappresentanza di categoria.

Roma, 8 maggio 2015

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