Manuale sul Dumping Contrattuale nei P.E.

31 Maggio 2022

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro non è soltanto un mezzo attraverso il quale remunerare il fattore lavoro, ma è anche un insostituibile strumento di democrazia economica attraverso il quale i soggetti della rappresentanza sindacale, sottoscrivono le regole che disciplinano i rapporti tra il datore di lavoro e il lavoratore.

Per questo, la effettiva rappresentatività delle Parti Sociali che sottoscrivono il Contratto Nazionale di Lavoro non solo è una garanzia di legalità, ma anche di corretta competizione tra i diversi attori economici, contrastando anche i dannosi fenomeni di concorrenza sleale.

Il dumping contrattuale è un fenomeno molto esteso nel settore del Terziario di Mercato e in particolare nei pubblici esercizi. Infatti, la c.d. contrattazione “pirata” interessa principalmente quei settori contraddistinti da attività labour intensive, dove le pressioni competitive sul costo del lavoro sono maggiori.

Da fenomeno inizialmente circoscritto solo ad alcuni territori, il dumping contrattuale è andato via via diffondendosi su gran parte del territorio nazionale.

Si tratta di un fenomeno che si realizza principalmente attraverso l’applicazione di contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni sindacali e datoriali scarsamente rappresentative del settore. Con una finalità ben precisa: ridurre il costo del lavoro e le tutele contrattuali per contrastare la concorrenza di aziende più rispettose delle regole e più virtuose, a danno delle condizioni di lavoro e della qualità dell’offerta.

Proprio il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro deve, invece, continuare ad essere un presidio di legalità, che tuteli non solo i lavoratori, ma anche le aziende da azioni sempre più diffuse di concorrenza sleale, per riaffermare il principio spesso richiamato dalla Federazione: “stesso mercato, stesse regole”.

Per questo motivo abbiamo voluto realizzare, in collaborazione con ADAPT, uno studio che analizzasse le cause e le conseguenze del dumping contrattuale nel settore dei pubblici esercizi, attraverso una comparizione dei contenuti -economici e normativi- dei CCNL che insistono sul settore, evidenziando le maggiori criticità tra il CCNL FIPE e gli altri contratti firmati da organizzazioni concorrenti.

L’approfondimento, oltre che evidenziare le specificità di questi altri contratti collettivi, ha la finalità di sottolineare i rischi del loro utilizzo, che potrebbero emergere dall’opera delle autorità ispettive.

L’auspicio è che questo lavoro possa costituire un utile supporto alle associazioni nella costruzione di percorsi di sensibilizzazione delle imprese, anche attraverso la definizione di appositi presidi territoriali per la legalità e per il corretto utilizzo del Contratto.

Questa attività, inoltre, si inserisce nel solco della riforma del tracciamento dei CCNL che da febbraio 2022 avviene esclusivamente attraverso un codice fornito dal CNEL, passaggio che consentirà la valorizzazione della contrattazione collettiva nazionale più rappresentativa. 

Lino Enrico Stoppani

Presidente Fipe

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