di venerdì, domenica o lunedì per evitare l’effetto ponte. Per le tre nuove «festività soppresse», se così potrebbero essere definite la festività del 25 aprile, primo maggio e 2 giugno, la Fipe stima una perdita di business per il turismo tra i 4,2 e i 4,9 miliardi. L’idea di accorpare le festività laiche a vantaggio di un aumento della produttività nazionale ha il sapore di una medicina molto amara per un Paese turistico come il nostro.
Forti critiche da tutti gli operatori del Turismo. Non nasconde la propria preoccupazione il presidente della Fipe Lino Enrico Stoppani: «Come operatore turistico la valutazione della nuova misura è negativa, perché le vacanze brevi durante l’anno sono una buona fonte di incassi per il settore, anche se credo che in questa fase sia doveroso posporre gli interessi personali a quelli del paese».