Il tutto nella consapevolezza che i pubblici esercizi non possono essere trasformati in un capro espiatorio.
“Purtroppo il nostro settore – scrive Stoppani – è ormai considerato in tutto il mondo un termometro della situazione epidemiologica. Anche per questo le scelte sbagliate, o superficiali, di pochi rischiano di avere ripercussioni straordinariamente pesanti su un intero settore che non merita davvero di essere ulteriormente penalizzato”.
Un monito alla responsabilità collettiva e individuale che però, sottolinea il presidente, deve essere necessariamente condiviso con i cittadini, le istituzioni e le forze dell’ordine cui spetta l’onere dei controlli. Una ricetta per evitare, precisa Stoppani “facili quando inutili scorciatoie come quelle che vedrebbero nella chiusura anticipata di bar e ristoranti la soluzione al problema”.
Roma, 9 ottobre 2020 –