Una proposta molto seria che rivolgo anche alle autorità nazionali - Governo e Ministero del Lavoro perché il tavolo di confronto sia lanciato anche a livello nazionale. Gli imprenditori della ristorazione seri e onesti, che rappresentano la maggioranza della categoria, debbono essere difesi e tutelati da chi fa loro concorrenza sleale girando o violando le regole. Un confronto reale su questo terreno deve ragionare oltre che sulle giuste misure di controllo e repressive, su strumenti che consentano agli imprenditori di operare all’interno di un quadro omogeneo e certo di regole, ad esempio sulla base ovvia, ma spesso non rispettata, che a uguale mercato e uguale lavoro debbono corrispondere obblighi uguali: il riferimento agli home restaurant, ai finti agriturismi e alle società di consegna a domicilio non è casuale”.
Ufficio Stampa FIPE - Roma, 25 ottobre 2016