Entrando nel merito dei dati, lo studio Hotrec dimostra quanto l'applicazione e il mantenimento dell'IVA a livelli bassi sul lungo periodo sia importante per la creazione di nuovi posti di lavoro, per gli investimenti e la crescita del settore, promuovendo la competitività delle aziende e facendo dell'Europa una meta appetibile per i flussi turistici. A questo proposito il Vecchio Continente si pone al secondo posto per i ricavi ottenuti dal turismo internazionale con 366,6 miliardi di euro (subito dopo l'Asia e la regione del Pacifico), ma con cifre che aumentano ad un livello inferiore rispetto al resto del mondo, rispettivamente dell'1,5% nel 2012 e 3,4% nel 2015 contro il 4,3% e il 4,4% registrati su scala globale. L'indagine conferma che bassi livelli di IVA contribuiscono a sostenere il settore in un'industria che ha creato 2,5 milioni di posti di lavoro nell'ultimo decennio (con una crescita del 29% rispetto al 7,1% riscontrato a livello generale), aiutando gli investimenti per sviluppare un'offerta sempre più sostenibile e di qualità.
"Lo studio ribadisce che il settore dei servizi ricettivi e di ristorazione è per la maggior parte costituito da piccole e medie imprese, ben due milioni, di cui il 91% sono microimprese - prosegue Stoppani -. Un universo imprenditoriale che in Italia costituisce un modello di eccellenza e qualità che deve essere il più possibile supportato e non diventare oggetto di provvedimenti fiscali sempre più stringenti. Tenendo conto del fatto che il nostro Paese figura ai primissimi posti in Europa per la pressione fiscale, ribadiamo la nostra totale contrarietà ad una scelta sconsiderata che porterà solo ad una contrazione dei consumi con ripercussioni potenzialmente devastanti per tutto il nostro sistema".
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Ufficio Stampa FIPE - Roma, 4 maggio 2017