“Inaccettabile e incomprensibile il tentativo della burocrazia europea di negare un indennizzo effettivo ai balneari che dovessero perdere la concessione. L’indennizzo per i balneari è previsto non solo nel dl 131 frutto dell’accordo dell’allora ministro Fitto con la Commissione europea ma financo della precedente legge 118 del 2022 del precedente governo Draghi. “.
Lo dice all’ANSA il presidente del Sindacato italiano balneari (Sib) di Confcommercio, Antonio Capacchione. a margine del TTG di Rimini, dove è in arrivo il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini
“E’ inaccettabile che tutte le aziende italiane hanno un valore anche economico tranne quelle balneari. Inconcepibile una confisca senza indennizzo come pare essere nei desiderata di alcuni burocrati europei – prosegue Capacchione -. Le Istituzioni siano a fianco dei balneari per difendere migliaia di famiglie che hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato che garantivano la continuità aziendale”. “Siamo impegnati a difendere non solo le nostre aziende e il nostro lavoro ma anche un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il Mondo ci invidia – sottolinea ancora -. Ricordiamo che il ‘prodotto mare con il 39,2 % di presenze costituisce la parte di rilevante e preziosa del turismo italiano. Un comparto economico importante per l’economia del nostro Paese con il 11,00 % del Pil e il 13, 0 % di occupazione. E che anche quest’anno ha dimostrato la sua vitalità con un incremento di arrivi e presenze del 5,7 % sul 2024. Incremento assicurato soprattutto da quello estero a conferma della competitività nel mercato internazionale delle vacanze dei servizi che abbiamo creato e sviluppato”. “È interesse non solo del nostro Paese ma dell’Unione salvaguardare quanto abbiamo creato in due secoli di storia ed evitare che sia distrutto dalla miopia di certi burocrati europei – conclude Capacchione – . Tranquillizzano le dichiarazioni del Ministro Salvini sull’impegno del Governo così come anche la dichiarazione del Presidente della Regione Emilia Romagna De Pascale in difesa di un modello fatto da piccole aziende a conduzione familiare”.
